Hannah Arendt è un film molto coraggioso e autocritico, diretto da Margarethe Von Trotta.
In Italia è stato deciso di mandare il film nelle sale soltanto per due giorni, il 27 e il 28 gennaio, in occasione della giornata della Memoria. Il film non è stato doppiato, e quindi è sottotitolato in italiano, mentre gli attori recitano in gran parte in tedesco, ma anche in inglese e talvolta in ebraico.
Per chi non lo sapesse Hannah Arendt è stata una famosa filosofa, nonché un'ebrea tedesca. Nata in Germania nel 1906, è dovuta fuggire in Francia e in seguito negli Stati Uniti, a causa delle reggi razziali proclamate dal regime nazista. Gli USA sono rimasti la sua terra di adozione, e qui è rimasta fino alla sua morte, avvenuta nel 1975.
Il film tratta della vicenda che vide la Arendt (Barbara Sukowa) scrivere un resoconto per il New Yorker a proposito del processo ad Adolf Eichmann, un ex generale nazista. Corre l'anno 1961, e la tranquilla vita della Arendt, che è una docente universitaria, viene scossa da questa vicenda. La donna si dovrà recare infatti in Israele per assistere al processo, e le sue considerazioni non saranno molto apprezzate né dalla società americana, né da quella israeliana.
Le immagini del processo ad Eichmann sono tutte reali, così come le testimonianze dei sopravvissuti, e questo meccanismo contribuisce lo spettatore a sentirsi ancora più parte della vicenda.
Temo di non essere in grado di raccontare un film così magistrale e profondo: nella pellicola vengono menzionati moltissimi importanti pensatori, oltre alla stessa Arendt vediamo Hans Jonas (Ulrich Noethen), Mary McCarthy (Janet McTeer) e addirittura Martin Heidegger (Klaus Pohl).
Trattare un argomento così complesso e delicato non è stato facile, e la scelta di mostrare questo film proprio durante il giorno della Memoria è stata molto controversa, ma anche coraggiosa e ammirevole. La pellicola infatti non risparmia critiche a nessuno: alla Germania, alla società ebraica, a Israele e agli Americani.
Ho apprezzato moltissimo il film, anche se onestamente, è difficile parlarne. Non conosco la materia abbastanza, e oltre a rischiare di dire qualcosa di poco pertinente, rovinerei tutta la profondità della vicenda. Quindi, ascoltatemi e procuratevi il dvd: vale veramente la pena.
Voto finale: 9/10